Il presente progetto si propone di ricucire e risignificare la rete di percorsi che costituiranno la nuova pista ciclopedonale lungo il fiume Greve attraverso un sistema di segni flessibile e riconoscibile composto da tre elementi di base: una serie di paletti di legno colorato, che individuano il tracciato; delle sagome in lamiera di acciaio cor-ten, che segnalano i punti notevoli del percorso; una palette di pochi materiali che definiscono le caratteristiche tecniche e materiche della pavimentazione della pista in relazione agli ambiti attraversati. Questi semplici elementi nel loro sovrapporsi permettono di uniformare il tracciato e di sottolineare, allo stesso tempo, gli elementi caratterizzanti del percorso.
Il primo elemento del sistema è costituito da una serie di paletti verticali in legno disposti lungo il bordo del tracciato a distanze variabili e colorati sui lati rivolti verso il percorso. In base al colore essi suggeriscono varie attività o azioni legate alle caratteristiche del territorio attraversato (giallo = percorrere; verde = riposare; blu = osservare; rosso = fare attenzione). Si tratta di un sistema di comunicazione intuitivo che riduce al minimo le indicazioni scritte, se non attraverso brevi legende da porre in corrispondenza dei punti di accesso alla pista, e che prende in considerazione diversi modi di fruire il percorso. I singoli paletti possono essere realizzati con semplici tavole di legno di produzione industriale con sezione pari a circa 5 x 10 cm e di altezza pari a 1,5 m per essere ben visibili anche in lontananza, verniciati solo sulle due facce di dimensione maggiore e per il resto lasciati senza finitura. Essi sono disposti ad una distanza di 5-10 m per segnare il percorso nelle zone boscose, mentre in particolari punti del percorso possono infittirsi, con la distanza che si riduce a 2-3 m, per segnalare la presenza di un luogo di sosta o di osservazione fino a ridursi ulteriormente nei punti in cui è necessario prestare particolare attenzione come in prossimità dell’attraversamento della strada provinciale o in punti particolarmente impervi del percorso.
Infine, gli stessi elementi sono utilizzati per realizzare il parapetto della passerella ciclopedonale (realizzata con una struttura di acciaio e pavimentazione lignea) o come delimitazione verso aree non accessibili. Quest’ultima soluzione è adottata, ad esempio, all’interno dell’ex-cementificio Testi per separare le aree riqualificate e rese pubbliche e attraversabili da quelle in attesa di intervento o destinate ad altre attività, in modo da creare un percorso protetto all’interno del comparto (nel presente progetto è stata ipotizzata anche la realizzazione di una viabilità interna, così come prevista dal Regolamento Urbanistico comunale, con la quale la pista potrebbe in parte integrarsi).
Il secondo elemento è costituito da una serie di sagome stilizzate in lastre di acciaio cor-ten disposte a poca distanza dal tracciato della pista per segnalare puntualmente i manufatti e gli elementi naturali di maggior spicco che si incontrano lungo il percorso o nelle sue immediate vicinanze. In particolare, esse sono posizionate in corrispondenza del Mulino de’ Gatti e della grande Farnia secolare, nei pressi dei castelli di Verrazzano e di Vicchiomaggio, agli accessi all’area dell’ex-cementificio di Testi, presso il Passo dei Pecorai e l’area artigianale de Il Ferrone. Le sagome hanno dimensioni tali da essere ben visibili dal percorso (circa 3 metri di altezza) e sono accompagnate da totem informativi realizzati con lastre di cor-ten con intagliata la stessa immagine della sagoma stilizzata e lastre di policarbonato con le relative descrizioni del luogo.
Un terzo elemento è rappresentato dai materiali con cui è realizzato il fondo della pista e dalla loro alternanza. Il tracciato è per sua natura variamente articolato, poiché si dipana attraverso sentieri nel bosco, percorsi sterrati di vario uso, argini fluviali e strade secondarie asfaltate. L’obiettivo del progetto è di esaltare questa discontinuità come elemento di interazione con il paesaggio circostante, al fine evidenziare la relazione tra il percorso e i luoghi che esso attraversa. All’interno del bosco e in corrispondenza delle strade bianche esistenti, il fondo avrà una finitura in stabilizzato di cava, prediligendo coloriture grigio-marroni nel primo caso e bianche nel secondo, miscelato con stabilizzante naturale ecologico per evitare il rischio fangosità in modo che la pista sia utilizzabile anche nella stagione autunnale.
Lo stesso fondo potrà essere utilizzato all’interno delle aree di sosta quando necessario. Per quanto riguarda gli argini del fiume dovrà essere valutata caso per caso la possibilità di mantenere la finitura esistente o, in caso contrario, la necessità di una sua revisione, sempre con l’obiettivo di rendere leggibile la presenza della struttura. I tratti in cui il tracciato affianca strade carrabili e in cui attraversa i centri abitati o le aree industriali dell’ex cementificio di Testi e de Il Ferrone il fondo sarà rivestito in conglomerato ecologico pigmentato in modo da far risaltare la presenza della pista sia per motivi di sicurezza, sia per renderla un elemento di riqualificazione delle aree stesse. Per gli stessi motivi, il medesimo trattamento sarà utilizzato anche nei tratti in prossimità degli attraversamenti della strada provinciale, in modo da segnalarli con un cambio di finitura e colore della pista. A ciò si aggiunge anche l’infittirsi dei paletti colorati di rosso che contribuisce, insieme alla segnaletica verticale e orizzontale prevista per legge, a rendere più visibili e sicuri questi punti del percorso.
Nel tratto in cui la pista attraversa l’area artigianale presso Il Ferrone il percorso affiancherà la strada di servizio all’area produttiva che sarà quindi rinnovata nella sua sezione. In questa occasione in particolare, il sistema composto dalla presenza dei paletti colorati, dal cambio di pavimentazione della pista e dall’inserimento delle sagome in cor-ten contribuisce fortemente a riqualificare il tessuto dell’area aprendola a turisti e a ciclo-escursionisti.
Le aree di sosta sono quattro e si trovano sempre nelle vicinanze del fiume: la prima, provenendo da Greti, è presso la grande Farnia; una seconda è prevista all’interno del bosco in prossimità del Castello di Verrazzano e del Castello di Vicchiomaggio; la terza è presso il Passo dei Pecorai; l’ultima è posta a ridosso dell’area artigianale de Il Ferrone. Tutte le aree di sosta sono segnalate lungo la pista dall’infittirsi dei paletti colorati presenti lungo il percorso. Esse saranno segnalate con le grandi sagome stilizzate e con i totem informativi e attrezzate con sedute, tavoli da picnic e, dove possibile, attività per bambini per saltare, nascondersi e arrampicarsi realizzate con materiali semplici come tronchi e corde. Saranno presenti anche delle colonnine con le attrezzature di base per l’autoriparazione e la manutenzione delle biciclette.
Gli arredi saranno realizzati con legno trattato, in parte verniciato con gli stessi colori degli elementi verticali presenti lungo il percorso, e lamiera di acciaio cor-ten, materiali duraturi e di facile manutenibilità. Presso le aree di sosta del Passo dei Pecorai e del Ferrone, è prevista l’installazione di due fontanelle e di totem informativi sulla storia dei nuclei abitati (transumanza e produzione del cotto) e, in particolare, sulla presenza della tramvia del Chianti, oggi non più visibile, che aveva in questi punti delle fermate.
In conclusione, agendo prevalentemente su aspetti coloristici, grafici e materici il progetto mira a instaurare un nuovo rapporto tra gli elementi del territorio e i suoi abitanti, compresi coloro che ne fruiscono per un periodo di tempo limitato, utilizzando elementi semplici e facilmente ripristinabili, nel rispetto della storia del luogo e della sua natura.
Dati del progetto:
luogo: Greve in Chianti (FI)
livello progettuale: concorso di progettazione in due gradi – I grado
committente: Comune di Greve in Chianti
data progetto: novembre 2022